Al via un progetto interdisciplinare sull’opera di Mondrian: il CNR alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia
La Collezione Peggy Guggenheim annuncia l’avvio del progetto interdisciplinare di studio e conservazione sull’opera di Piet Mondrian “Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939” che realizzerà in collaborazione con i laboratori CNR di ISPC e SCITEC, parte della piattaforma MOLAB dell’Infrastruttura di ricerca europea per l’Heritage Science ERIHS.it.
Nell’attesa che le sale di Palazzo Venier dei Leoni possano tornare ad accogliere i visitatori, la Collezione Peggy Guggenheim annuncia l’inizio del progetto di studio e conservazione sull’opera di Piet Mondrian Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939, che verrà avviato nel corso del mese di marzo dal dipartimento di conservazione del museo.
Lo studio dell’opera è fondamentale per una piena comprensione dei materiali e delle tecniche adottate da Mondrian, e ripercorrere le tappe storiche della sua conservazione è un ulteriore elemento-guida in vista di un possibile intervento di restauro.
L’opera da indagare
Tra le opere più amate dal pubblico, Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939 ha la capacità di catturare lo sguardo dell’osservatore grazie all’equilibrio armonico dato dal ritmo e dalla purezza delle forme e dall’intersezione tra linee orizzontali e verticali.
Il doppio titolo rimanda a una rielaborazione dell’opera da parte dell’artista. L’indagine scientifica determinerà la posizione del colore grigio nella prima versione del quadro, Composizione n.1 con Grigio e Rosso del 1938, poi rimosso dall’artista stesso, con il conseguente cambiamento del titolo in Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939.
La collaborazione internazionale
Il progetto di studio interdisciplinare, che vedrà il coinvolgimento del Museo Solomon R. Guggenheim di New York, sarà coordinato da Luciano Pensabene Buemi, conservatore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che eseguirà il restauro dell’opera e supervisionerà la collaborazione con l’ISPC, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, e SCITEC, Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche che saranno coinvolti con le tecnologie più avanzate messe a punto per lo studio non invasivo della tela in situ.
Il contributo della ricerca interdisciplinare ed intersettoriale del CNR
Il CNR sarà coinvolto nella ricerca sui materiali, le tecniche esecutive e lo stato di conservazione del dipinto di Mondrian. Operando nei principi della ricerca interdisciplinare ed intersettoriale i ricercatori CNR, coordinati da David Buti del CNR ISPC, ed appartenenti ai laboratori delle sedi SCITEC-Perugia, ISPC-Firenze, ISPC-Catania ed ISPC-Milano, collaboreranno con i conservatori e storici dell’arte della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per sviluppare un progetto di diagnostica rivolto alla comprensione e conservazione dell’opera.
Tecniche di imaging iperspettrali in diversi range spettrali sveleranno il modus operandi dell’autore, mentre tecniche spettroscopiche puntuali come Raman (anche in modalità SORS), FTIR e XRD permetteranno di approfondire sulla natura dei materiali costitutivi e le cause dei processi di degrado.
I laboratori CNR coinvolti fanno parte della piattaforma MOLAB dell’Infrastruttura di ricerca europea per l’Heritage Science ERIHS.it, coordinata da Costanza Miliani, direttrice del CNR ISPC.
Il dialogo tra esperti del settore per il bene dell’opera
Lo studio coinvolgerà i dipartimenti di conservazione e curatoriale della Collezione Peggy Guggenheim e del Museo Solomon R. Guggenheim di New York. A sovrintendere il progetto saranno Lena Stringari, Deputy Director e Andrew W. Mellon, Conservatore capo della Fondazione Solomon R. Guggenheim, insieme a Gillian McMillan, Capo Conservatore Associato del Museo Solomon R. Guggenheim, apportando al progetto la loro precedente esperienza sulle opere di Mondrian. Lo studio comparativo con dipinti dell’artista non sottoposti a restauro e il dialogo con esperti del settore, inclusi curatori, storici dell’arte, conservatori e scienziati, saranno cruciali per questo progetto. Tale ricerca, insieme al dialogo interdisciplinare, garantiranno il restauro, ben meditato e consapevole delle problematiche connesse, di un capolavoro dell’arte del Novecento come appunto Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939.