Verso una conoscenza scientifica accessibile a tutti: l’approccio del CNR ISPC
Il Piano Nazionale per la Scienza Aperta (PNSA), pubblicato lo scorso 20 giugno dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), è un passo importante per l’Italia che legittima l’importanza della Scienza Aperta.
In linea con le più recenti tendenze europee, il PNSA, parte integrante del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027, è un documento programmatico che abbraccia completamente i principi di trasparenza e cooperazione per una scienza aperta, intesa come conoscenza scientifica accessibile a tutti.
Nell’ultimo triennio, seguendo il movimento dell’Open Science, Open Data e Open Scholarship, il CNR ISPC ha consolidato e sviluppato alcune attività di ricerca promosse da tempo e, al contempo, ne ha avviate di nuove al fine di promuovere e applicare il paradigma della scienza aperta: accessibilità, verificabilità, integrità e corretta comunicazione dei risultati della ricerca scientifica.
Scorrendo i 5 Assi di intervento indicati nel nuovo PNSA, il CNR ISPC si è impegnato in ambito nazionale e internazionale nella diffusione delle pubblicazioni scientifiche ad accesso aperto, nella cosiddetta fairificazione (dall’acronimo FAIR: Findability, Accessibility, Interoperability and Reusability) dei dati della ricerca scientifica, nell’orientamento della valutazione della ricerca e nell’espansione delle pratiche di scienza aperta, monitorandone l’incremento e favorendo lo sviluppo della partecipazione nello European Open Science Cloud (EOSC).
L’Open Portal
Dopo essersi dotato di una Policy istituzionale per favorire l’accesso pieno e aperto alla produzione scientifica e in vista del consolidamento delle politiche del CNR finalizzate al potenziamento del portale ExploRA, il CNR ISPC ha lanciato il proprio Open Portal dei prodotti della ricerca scientifica con l’intento di contribuire attraverso un valido strumento di diffusione alla conoscenza nel settore dell’Heritage Science.
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La community in Zenodo
Grazie all’attività di promozione della scienza aperta, il CNR ISPC è presente nella piattaforma Zenodo con una comunità intitolata “CNR – Institute of Heritage Science”, che raccoglie e diffonde i prodotti della ricerca ISPC che si caratterizzano al momento per l’applicazione di metodi e tecniche innovativi allo studio e alla valorizzazione del patrimonio culturale; per la diffusione di rapporti tecnici, linee guida e programmi per la ricerca; per la visualizzazione di seminari specificamente dedicati alla Scienza Aperta.
Il Data Space
L’obiettivo del progetto ISPC Data Space è di realizzare un ecosistema di servizi cloud a supporto dei ricercatori nella gestione del ciclo di vita dei propri dati (archiviazione, metadatazione e ricerca) al fine di renderli FAIR. Attraverso un’architettura modulare, il Data Space intende fornire ai propri utenti le interfacce di presentazione dei dati personalizzate (in particolare 3D sfruttando il framework Aton) in base al processo di generazione e analisi delle informazioni tipico di ciascun ambito di ricerca del Patrimonio Culturale. La sfida è quella di estrarre, attraverso algoritmi di AI e di post-processing dei dati basato su Cloud, nuova conoscenza a partire da dati noti (Knowledge Discovery).
A&C, OpenAIRE e i nuovi archivi interattivi
La rivista “Archeologia e Calcolatori” (A&C) si è giovata dell’impulso dato dall’ISPC alle politiche sulla Scienza Aperta e nell’arco di un biennio ha valorizzato la propria esperienza ventennale come diamond open access journal, aderendo prima al progetto Europeana Archaeology e poi a OpenAIRE, l’infrastruttura europea a sostegno dell’Open Science, al cui interno A&C partecipa alla Community “Digital Humanities and Cultural Heritage”. A partire dal 2021, nuove forme di visualizzazione interattiva sono state sperimentate per la consultazione online degli articoli di A&C: risorse multimediali, come le figure e in particolare i modelli 3D, sono ora visualizzabili sul sito web grazie al framework open-source Aton 3.0, sviluppato dall’ISPC e rilasciato sotto licenza GPL-3.0.
Progetti di ricerca per la Scienza Aperta
Tra i progetti di ricerca più recenti promossi dal CNR ISPC volti a garantire i principi della Scienza Aperta si possono citare:
SSHOC | Social Sciences and Humanities Open Cloud
Il progetto europeo SSHOC, coordinato dal Consortium of European Social Science Data Archives (CESSDA), ha visto i ricercatori CNR ISPC impegnati nella ricostruzione virtuale del Teatro romano di Catania quale esempio del passaggio dei dati archeologici al cloud delle SSH e come opportunità per esplorare le sfide poste dalle politiche FAIR. A partire da dati eterogenei frutto di una precedente ricostruzione virtuale, si è adottato il metodo dell’Extended Matrix (EM) per la descrizione strutturata dei dati scientifici e uno strumento di visualizzazione 4D personalizzato (EMviq) per l’esplorazione del grafico della conoscenza dell’intero processo di ricostruzione. Questo ha richiesto la traduzione dei dati da formati chiusi a formati aperti; il collegamento delle fonti con l’ipotesi ricostruttiva all’interno dell’EM; la modellazione dei proxy all’interno di Blender 3D e il collegamento al database (con l’impiego di EMtools); l’esportazione del set di dati EM (utilizzando EMtools) nello strumento EMviq.
e-Archeo
Nell’ambito delle attività di trasferimento tecnologico e di conoscenza, il CNR ISPC è stato incaricato da ALES SpA, società in house del Ministero della Cultura (MiC), di curare la progettazione multimediale e tecnologica per la valorizzazione di 8 grandi aree archeologiche sul territorio nazionale tramite i linguaggi del virtuale, di coordinare la produzione esecutiva e di curare, in particolare, lo sviluppo di contenuti sul sito etrusco di Cerveteri, in collaborazione con altre 10 università, 11 industrie creative, la RAI e istituzioni del MiC. Il progetto, che adotta i principi dell’Open Science, si pone come un modello replicabile e riutilizzabile. I siti inclusi in questa fase sono: Sirmione e Desenzano, Marzabotto, Cerveteri, Alba Fucens, Velia, Sibari, Egnazia, Nora.