L'esperienza di Alta Formazione al CNR ISPC

Settembre 2022

Archeologia virtuale nelle necropoli fenicie e puniche

Ero una giovane studentessa fresca di laurea triennale quando colsi al volo l’opportunità di svolgere un tirocinio con il CNR sullo scavo archeologico di Pani Loriga, in Sardegna. Dieci anni e molte esperienze dopo, posso dire che si è trattato di un intenso periodo di formazione da cui sono nate tante amicizie e molti spunti di riflessione, confluiti nella mia tesi di dottorato.

Il mio progetto di ricerca, intitolato “Il paesaggio funerario nelle comunità fenicie e puniche. Per una ricostruzione archeologica, paesaggistica e virtuale, si svolge nell’ambito del corso di Dottorato in Patrimoni archeologici, storici, architettonici e paesaggistici mediterranei (PASAP Med) promosso dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e dal Politecnico di Bari.

Le mie attività di ricerca sono seguite da Paola Moscati (Gruppo Open Data), dirigente di ricerca del CNR ISPC, in qualità di tutor e da Massimo Botto (Phoenician and Punic Research Group), dirigente di ricerca del CNR ISPC, ed Emanuel Demetrescu, ricercatore del CNR ISPC (DHiLab), in qualità di co-tutores.

Il focus del progetto è la ricostruzione dell’unità paesaggio delle aree di necropoli dei siti di Pani Loriga e Sant’Antioco, grazie alle opportunità offerte dall’archeologia digitale per la ricostruzione virtuale dei singoli contesti e delle diverse aree di necropoli.

La ricostruzione 3D in archeologia è generalmente utilizzata in aree di abitato o in singoli contesti scavati ex-novo; si ritiene invece utile e necessario applicare queste metodologie ad aree di diversa destinazione quali le necropoli, il cui valore di insieme come elemento paesaggistico viene spesso sottovalutato, soprattutto al di fuori degli studi specialistici e nei casi di necropoli non monumentali. Ciò è particolarmente evidente nel momento in cui dallo studio archeologico si passa alla valorizzazione di queste aree. Le necropoli pongono infatti serie problematiche di conservazione e fruizione al pubblico: le tombe a fossa, una volta scavate, ‘scompaiono’ agli occhi del pubblico, mentre quelle a camera sono spesso difficilmente visitabili per motivi strutturali e di sicurezza.

Per queste ragioni, sto recuperando la documentazione lavorando a una ricostruzione virtuale che, non limitandosi alla restituzione dello status quo attuale, mi permetta di indagare le potenzialità e i limiti dell’applicazione di queste metodologie nel caso di contesti scavati in momenti differenti, e dunque con metodologie di documentazione diverse. I siti prescelti rappresentano dei casi-studio particolarmente interessanti in quanto presentano tombe scavate in anni recenti, nei decenni passati e nel secolo scorso, permettendo di vagliare i diversi risultati raggiungibili con una documentazione di partenza diversificata.

Grazie all’applicazione del metodo dell’Extended Matrix, un linguaggio formale con cui tenere traccia dei processi di ricostruzione virtuale, si garantisce la scientificità del metodo e dunque l’attendibilità della ricostruzione, con beneficio tanto della ricerca quanto della divulgazione.

Sara Lancia

Dottoranda del corso in Patrimoni archeologici, storici, architettonici e paesaggistici mediterranei (PASAP Med) | 37° ciclo.

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