A Volterra continuano le scoperte archeologiche: emergono nuovi dati durante la campagna di scavo 2022
Per la stagione 2022, le attività della campagna di scavo nell’Anfiteatro di Volterra si sono concentrate nel corridoio voltato ed hanno permesso di riportare alla luce, intatta, la scalinata che dall’ingresso principale Sud conduceva alle gradinate superiori. Anche quest’anno il CNR ISPC di Firenze ha dato il suo contributo scientifico proseguendo le attività sia di documentazione grafica e di rilievo digitale del monumento sia di analisi sui materiali da costruzione.
Già dai risultati ottenuti durante la precedente campagna di scavo (2021) il team di ricercatori e ricercatrici del CNR ISPC di Firenze impegnato nelle attività presso l’Anfiteatro di Volterra, guardava avanti, ipotizzando quello che sarebbe potuto emergere quest’anno proprio dallo scavo nell’area Sud del corridoio voltato.
Così Giorgio Franco Pocobelli, ricercatore CNR ISPC di Firenze, che coordina le attività di documentazione grafica e di rilievo digitale dell’Anfiteatro di Volterra, nella news dello scorso 12 novembre 2021 Volterra: verso un’archeologia globale, ci raccontava:
“Io ed i colleghi siamo già con la testa alla progettazione della prossima campagna di scavo e ci auguriamo di ottenere, almeno in parte, informazioni che rispondano a queste domande per le quali ancora non abbiamo una soluzione certa, riguardanti alcune scelte tecniche adottate per la costruzione e, più in generale, l’inserimento dell’edificio nell’urbanistica antica, informazioni che forse potranno venire dallo scavo nell’area Sud del corridoio scoperto nel settembre 2020, con volta a botte ancora perfettamente conservata, che consentiva il passaggio del pubblico verso gli spalti superiori e le gradinate”.
Giorgio F. Pocobelli, CNR ISPC Firenze
Si è da poco conclusa la campagna di scavo nell’Anfiteatro di Volterra della stagione 2022, sotto la direzione scientifica di Elena Sorge, archeologa e funzionaria della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno (SABAP PI-LI), che ha riportato alla luce una nuova tessera del puzzle: la scalinata che dall’ingresso principale, nell’area Sud del monumento, conduceva alle gradinate superiori. Il CNR ISPC della sede fiorentina ha partecipato anche quest’anno alle attività di documentazione grafica e di rilievo digitale del monumento realizzate applicando sia le tecniche fotogrammetriche (SfM) che il laser scanner, per la restituzione 3D degli ambienti riportati alla luce.
Sono proseguite anche le attività di analisi sui materiali da costruzione, condotte già a partire dallo scavo del 2020 dalle ricercatrici CNR ISPC Emma Cantisani e Silvia Vettori, sia per scopi archeometrici che per la valutazione dello stato di conservazione. Sui materiali sono stati effettuati campionamenti e successive indagini analitiche presso i laboratori CNR ISPC della sede di Firenze.
In dettaglio, lo studio archeometrico delle malte ha permesso l’identificazione della loro composizione in termini di legante ed aggregato, ha consentito l’individuazione delle materie prime impiegate per la produzione della calce e delle aree di approvvigionamento degli aggregati.
I campioni di malta sono stati prelevati dai diversi vani ed analizzati dalle ricercatrici utilizzando metodologie analitiche proprie della mineralogia e della petrografia, quali la diffrazione a raggi X, la microscopia ottica ed elettronica su sezioni sottili, le indagini termogravimetriche.
Sono state individuate, così, differenze e similitudini tra campioni in relazione alle porzioni dell’edificio indagate e alle relative fasi di costruzione.
“I risultati ottenuti hanno fornito informazioni sulla ‘cultura materiale’ di chi ha lavorato alla costruzione delle strutture indagate, consentendo di individuare anche il livello di conoscenza del territorio circostante e delle sue risorse naturali.”
Emma Cantisani, CNR ISPC Firenze
Dalla composizione della materia delle imponenti strutture murarie sarà dunque possibile capire l’evoluzione che ha caratterizzato nel passato le diverse fasi costruttive dell’Anfiteatro di Volterra. La storia di questa affascintante scoperta archeologica, appartenente ai nostri giorni, si arricchisce ancora di nuova conoscenza per le generazioni future.
I dati preliminari sono stati pubblicati nel volume di Notizie degli Scavi di Antichità, Atti della Accademia Nazionale dei Lincei (Anno 2021).
Per approfondimenti:
L’Anfiteatro Che Non C’era – pagina Facebook