Primo Convegno CNRI SPC: ci siamo incontrati tutti a Napoli
Quest’anno nel mese di giugno tutta le rete di persone del CNR ISPC si è data appuntamento a Napoli per il primo convegno d’Istituto. Due giornate per incontrarsi, raccontarsi e confrontarsi sui vari settori disciplinari, i progetti di ricerca, le competenze, le sfide, le collaborazioni e le prospettive future che caratterizzano il nostro Istituto.
“Mi piace pensare alla multidisciplinarietà che caratterizza il nostro Istituto, come la ‘policromia’ necessaria per affrontare tematiche importanti come la tutela, la conservazione, la valorizzazione, la sostenibilità, la transizione digitale, l’economia circolare, l’alta formazione nel settore dell’Heritage Science”
Afferma Costanza Miliani, direttrice del CNR ISPC
Nei giorni 17 e 18 aprile 2023, la sala del Capitolo, all’interno del complesso monumentale di San Domenico Maggiore, con le sue raffinate pitture di fine ‘600, ha ospitato più di 150 tra ricercatori e ricercatrici, tecnologi e tecnologhe, tecnici, amministrativi, assegnisti di ricerca, dottorande e dottorandi del CNR ISPC, provenienti da tutte le 7 sedi: Napoli, Milano, Roma, Firenze, Catania, Lecce e Potenza.
Sono state due giornate intense, durante le quali ci siamo raccontati e confrontati sui vari settori disciplinari, i progetti di ricerca, le competenze, le sfide, le collaborazioni e le prospettive future delle nostre ricerche.
Il CNR ISPC incontra le istituzioni
Durante la prima giornata, il Convegno CNR ISPC ha aperto le porte ad alcuni dei rappresentanti del nostro Ente CNR e del territorio campano.
I lavori del convegno sono iniziati con l’intervento di Salvatore Capasso, direttore del Dipartimento CNR Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale e Nicola Fantini, rappresentante del personale nel CdA del CNR. A seguire, un’interessante tavola rotonda moderata dalla nostra direttrice Costanza Miliani, per discutere dello stato dell’arte sulla tutela e valorizzazione del Patrimonio Culturale, ha visto intervenire personalità di istituzioni pubbliche e private: Maria Iannotti, direttrice della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, Marialucia Giacco, funzionaria archeologa conservatore e responsabile ufficio mostre Italia/Estero del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Luca Bevilacqua, responsabile del laboratorio di R&S Interactive Media, Beni Culturali e Turismo di Engineering Ingegneria Informatica SPA e Gabriele Capone, direzione generale Archivi – Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania.
Approcci multidisciplinari dell’archeologia
La mattinata si è conclusa con la sessione plenaria dal titolo Approcci Multidisciplinari dell’archeologia aperta dal Prof. Carlo Rescigno, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli con un intervento dal titolo “Dagli oggetti alla storia”.
A seguire, è iniziato il confronto dei primi 10 gruppi di ricerca del nostro Istituto che hanno messo in evidenza i diversi approcci metodologici all’Archeologia: dagli studi di preistoria e protostoria, a quelli del mondo dei miti mediterranei, degli open data, del vicino oriente antico, della formazione della città e al suo sviluppo nell’antichità greca e romana, delle popolazioni fenicio-puniche, fino alla messa a sistema di una mappatura dell’attività archeologica nazionale ed internazionale.
I focus meeting
La prima giornata si è conclusa con 5 focus meeting di grande attualità per l’Istituto che ha visto la nostra rete incontrarsi e confrontarsi sui seguenti temi:
- Servizi cloud a supporto dei ricercatori nella gestione del ciclo di vita dei propri dati (archiviazione, metadatazione e ricerca) al fine di renderli FAIR;
- Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un focus specifico sul programma di ricerca sui partenariati estesi, denominato CHANGES “Cultural Heritage Active innovation for Next-GEn sustainable Society”, coordinato da Sapienza Università di Roma che vede il coinvolgimento del nostro Istituto;
- La diplomazia scientifica e culturale delle missioni all’estero del CNR ISPC in territori a volte a rischio in vista di una giornata di studio per il Centenario dell’Ente;
- I prodotti editoriali dell’Istituto e le strategie Open Access per la divulgazione scientifica;
- E-RIHS, l’Infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio culturale che vede il nostro Istituto coordinatore del nodo nazionale E-RIHS.it.
Metodi per la conoscenza e la conservazione del Patrimonio Culturale materiale
La seconda giornata si è aperta con la sessione plenaria dal titolo Metodi per la conoscenza e la conservazione del Patrimonio Culturale materiale introdotta dalla Prof.ssa Leila Birolo, dell’Università degli Studi di Napoli – Federico II, con un intervento dal titolo “Proteine antiche nei Beni Culturali”.
L’intervento ha lasciato spazio al confronto con i ricercatori e tecnologi dell’Istituto che sono intervenuti sulle attività in corso legate allo sviluppo ed applicazione di metodi geofisici, in fluorescenza e diffrazione ai raggi X, spettroscopia Raman, risonanza magnetica nucleare e di spettrometria di massa. Sono state discusse attività di studio sulle proprietà dei materiali del patrimonio e su nuovi materiali e metodi per la conservazione.
Transizioni digitale e verde per il Patrimonio Culturale
La sessione plenaria del pomeriggio sul tema Transizioni digitale e verde per il Patrimonio Culturale è stata introdotta dall’intervento del Prof. Gianluca Genovese, dell’Università Suor Orsola Benincasa, dal titolo “Riontologizzando il mondo”. A seguire si è tenuto un confronto sui musei virtuali e i modelli di fruizione pubblica nei luoghi della Cultura, sul rilievo e digitalizzazione del Patrimonio, sulle tecniche di remote sensing e delle varie applicazioni dell’Heritage Building Innovation Model (HBIM), sul paesaggio antico e moderno e sulla biodiversità da preservare.
La diplomazia culturale diventa espressione di un approccio multidisciplinare e transdisciplinare a supporto della conoscenza, tutela e valorizzazione dei territori e dei diversi popoli. Attraverso la condivisione e lo scambio di idee, valori, linguaggi e pratiche legate al patrimonio immateriale, i ricercatori e le ricercatrici del CNR ISPC favoriscono la promozione del dialogo, del rispetto per le diversità e la comprensione reciproca tra popoli e nazioni, a sostegno di un’azione più ampia di cooperazione politica ed economica a livello internazionale.