Presentazione del volume
Ricerca sulla biodiversità viticola
Presentazione dei risultati pubblicati nel volume ‘Solopaca. Viticoltura di terroir e “uve rare” dal Taburno Camposauro alla costa tirrenica’
4 luglio 2024 | Ore 10:00 - 13:00
Roma, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Sala Cavour
Il prossimo 4 luglio a Roma presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF) sarà presentato il volume Solopaca. Viticoltura di terroir e “uve rare” dal Taburno Camposauro alla costa tirrenica. Questo volume raccoglie i risultati di indagini pluriennali condotte sulla biodiversità viticola nei territori del Taburno Camposauro, della Penisola Sorrentina e del Golfo di Policastro.
Lo studio, iniziato grazie a viticoltori desiderosi di ridare luce al capitale viticolo autoctono, messo a rischio dalla produzione in eccesso di varietà recenti, è stato condotto nell’ambito del progetto di ricerca Biodiversità Agricola Storica, Vite e Olivo (CNR DUS.AD036) dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISPC) con il Centro di Viticoltura ed Enologia del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA VE), in stretta sinergia con la Regione Campania e con l’associazione AIS Toscana – Delegazione di Grosseto, scelta come soggetto terzo super partes.
Uno slancio significativo allo studio è stato possibile con il progetto PNRR CHANGES – Cultural heritage active innovation for next-gen sustainable society Extended partnership che ha permesso l’acquisizione, il recupero, la validazione e lo studio dei terroir campani nelle componenti pedologica-ambientale, genetico-storica e agronomica-viticola.
Particolare attenzione è stata dedicata alle varietà di uve considerate rare nel XIX secolo per la loro qualità, e alla specifica tecnica di allevamento denominata “Raggiera del Taburno”, ora iscritta nel Registro Nazionale di Paesaggi Rurali Storici, Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali (Rete Rurale – MASAF).
A partire da questa pubblicazione, prenderà il via la sperimentazione delle uve e della tecnica della raggiera, con l’obiettivo di preservare il paesaggio viticolo e di supportare i viticoltori nella commercializzazione dei vini tradizionali, valorizzando il patrimonio viticolo secolare dei territori coinvolti.
In questa fase della viticoltura italiana, nella quale si stanno rimettendo in discussione le Denominazioni di Origine, questo studio mette in luce l’importanza dei vitigni autoctoni, dei territori, delle tradizioni e dei loro custodi. Con i risultati raggiunti dalla ricerca si propongono invece nuove soluzioni per contrastare la perdita di biodiversità viticola e di identità, favorendo una transizione verde e sostenibile.
La collaborazione tra privato, pubblico, associazioni e istituzioni ha permesso di valorizzare le varietà, il lavoro dei viticoltori e i paesaggi viticoli, parte integrante del patrimonio culturale, restituendogli tangibilità e contenuti con cui ricostruire un’identità solida e aprire nuove prospettive di mercato.
Come affermato dai viticoltori e dai partner della ricerca, ogni risultato ottenuto sarà un successo dal punto di vista scientifico ed etico, introducendo un modello operativo inclusivo e sostenibile. Ogni territorio custodisce un tesoro fatto di terra, piante, persone e cultura, che può essere recuperato con l’impegno di tutti.