Il Molab di E-RIHS.it a Benevento per una prima campagna di indagini non invasive su manoscritti del XII secolo

Si è conclusa lo scorso venerdì 6 dicembre la prima applicazione di tecniche diagnostiche portatili non invasive per lo studio di un fondo di manoscritti databili al XII secolo con l’obiettivo di individuare elementi materiali che permettano la ricostruzione su dati scientifici delle modalità di composizione e scrittura di codici liturgici prodotti in area beneventana.

La campagna di indagine, organizzata dal CNR ISPC presso la Biblioteca Capitolare di Benevento, è stata condotta grazie al Molab, il laboratorio mobile di E-RIHS.it, il nodo italiano di E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science), l’Infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio. L’iniziativa ha segnato un importante passo avanti nello studio interdisciplinare di preziosi manoscritti miniati del XII secolo.

Il contesto della ricerca

La campagna è parte integrante del progetto di ricerca del dottorando Francesco Di Concilio (dottorato nazionale in Heritage Science, PhD-HS.it), finanziato dal CNR ISPC nell’ambito del progetto PNRR H2IOSC – Humanities and cultural Heritage Open Science Cloud. L’obiettivo principale è stato l’analisi scientifica di quattro manoscritti in beneventana, una peculiare scrittura medievale meridionale, selezionati per comprendere materiali, tecniche e processi di composizione dei codici liturgici prodotti in area sannita.

Le indagini svolte

Le indagini si sono svolte in giornate intense, dal 3 al 6 dicembre, con l’impiego di un approccio diagnostico avanzato. Il team di ricerca, composto da esperti e giovani studiosi del dottorato nazionale in Heritage Science (PhD-HS.it), ha utilizzato diverse tecnologie non invasive del MOLAB:

  • Imaging iperspettrale (Vis-NIR e SWIR) a cura di Margherita Giugni, dottoranda PhD-HS.it, CNR ISPC e Sapienza Università di Roma;
  • Spettroscopia FTIR eseguita da Myriam Fiore, assegnista di ri ricerca del CNR SCITEC;
  • Spettroscopia di fluorescenza a raggi X (XRF) diretta da Maria Catrambone, prima ricercatrice del CNR ISPC;
  • Spettroscopia Raman applicata da Annalaura Casanova Municchia, ricercatrice del CNR ISPC.

L’attività è stata supervisionata dalla direttrice del CNR ISPC, Costanza Miliani, coordinatrice del nodo italiano di E-RIHS, e dalla ricercatrice CNR ISPC Gemma Teresa Colesanti, con la preziosa collaborazione del prof. Mario Iadanza, direttore della Biblioteca Capitolare, che ha accolto con grande disponibilità gli studi preliminari sui manoscritti di Francesco Di Concilio, dottorando PhD-HS.it, CNR ISPC e Sapienza Università di Roma.

L’attenzione si è concentrata su specifiche iniziali decorate nei manoscritti n. 7 e 17, entrambi parte di un lezionario agiografico annuale, e sulle miniature a tutta pagina dei manoscritti 19 (messale) e 28 (obituario). I rilievi hanno evidenziato dettagli preziosi come l’uso del lapislazzuli per le campiture blu e la presenza di strati preparatori di biacca al di sotto delle grandi decorazioni figurative.

Questi risultati preliminari, benché ancora in fase di elaborazione, offrono spunti significativi per ricostruire i processi creativi e materiali di manoscritti così antichi, confermando l’efficacia delle tecniche diagnostiche non invasive.

Prospettive future

La campagna appena conclusa ha aperto la strada a ulteriori approfondimenti, con l’auspicio di proseguire le indagini sui manoscritti beneventani. Lo studio sistematico di un intero fondo manoscritto, come quello custodito nella Biblioteca Capitolare di Benevento, permetterà di valorizzare non solo il patrimonio culturale locale, ma anche di sviluppare nuovi approcci scientifici nel campo delle scienze del patrimonio.